Cecilia Valente

Sono nata e vissuta a Roma, e come tutto ciò che si vive da sempre, ci ho fatto l’abitudine, è diventato “normale”. Fino a quando non mi sono resa conto di essermi anestetizzata di fronte alla bellezza di ciò che mi circonda. Per questo sono grata di vivere in un luogo che all’improvviso mi ha insegnato a stupirmi ogni giorno, e a viaggiare, oltre che nello spazio, anche nel tempo.

Sono cresciuta osservando la luce crescere negli occhi di mia nonna mentre descriveva i tramonti di Roma e il loro spettacolo. Da qui è nata la mia passione per i racconti, alimentata dal fatto che quando leggi è come se vivessi una vita, con tutti i suoi cambiamenti. Un libro è una vita, ed essa è una storia. E nonostante tutto, e qui cito “Novecento” di Alessandro Baricco, “non sei mai fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla”.

Per questo mi piace viaggiare, per la storia, le persone, le terre, i ricordi, i colori. Perché quando si viaggia si impara a leggere negli occhi delle persone, e nei loro modi, la loro vita. E si riesce sempre a cogliere quel piccolo, ma sempre presente, riflesso della terra in cui vivono, e i ricordi che si portano dietro.

Suono l’arpa fin da quando ero piccola. Mi hanno sempre affascinato le capacità della musica di arrivare dove le parole non riescono, di raccontare e di giungere al cuore delle persone, anche se queste non parlano la nostra stessa lingua.
Sono felice dell’esperienza in Etiopia per scoprire questa realtà così differente da quella in cui vivo.
E infine anch’io avrò la mia storia da raccontare, ma come si sa, di una storia ci sono sempre più punti di vista….

OH MY GOD 2.0 - cecilia valente 01

17

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