Il mio nome è Ismela, ma anche: Elaїs, Léa; per quelli che non riescono a pronunciare il primo hanno a disposizione gli altri due. Mia madre è italiana, mio padre è francese e io sono originaria di Haiti: la regione più povera del mondo che si trova nei Caraibi. Sono l’ultima di quattro figli e per il momento vivo a cavallo tra la Francia e l’Italia.
Studio etnologia a Nizza, aspettando di specializzarmi in antropologia. Le mie tematiche di studio preferite hanno a che vedere con la cultura della dominazione, con questo termine intendo parlare della maniera in cui alcune caratteristiche di una cultura sono incompatibili con altre, oppure la maniera in cui due culture entrano in contatto, ma anche le relazioni di potere che si manifestano su diverse scale: dalla sfera familiare su un modello patriarcale oggi molto diffuso alle questioni geopolitiche di ieri ed oggi.
Sono una ragazza comune ma mi sembra molto più facile definirmi attraverso i miei ideali e interessi piuttosto che con caratteristiche utili a rinchiudere la gente in tipi di persone, ma se questo può aiutare a farvi un’idea più nitida… Sono quella persona che si rende conto di quello che è in ballo per un mondo migliore domani e che è dunque disposta a ridurre se non eliminare la carne dalla sua dieta. Presto molto attenzione a quello che compro e consumo, e sì, sono scettica a proposito della globalizzazione. Leggo, scrivo, esco con gli amici, ma posso anche passare quattro giorni di fila in pigiama in giro per casa come un vegetale questionandomi sul senso della vita. Faccio molta attenzione ai notiziari, non perché credo nelle informazioni che trasmettono, ma per vedere le tendenze generali della massa e osservare i movimenti dell’economia che costituisce per me un centro di interesse fondamentale, perché è, a mio parere, uno degli indizi con maggior impatto per intuire la realtà. Sono quella persona che è capace di arrabbiarsi se uno gli cammina lento davanti. Qualche volta posso intimidire perché manco di espressività, ma giuro che ci sto lavorando. Sono quel tipo di persona che è più interessata agli animali domestici durante le cene, che alle persone che l’hanno invitata. Sono introversa ma non timida. Vivere isolata in una foresta mi tenta davvero molto, ma questa umanità tanto catastrofica mi frena, non riesco ad ignorarne la bellezza, ci sono troppe cose da scoprire, troppa gente da incontrare, troppi sapori da assaggiare, sensazioni da provare, odori da sentire, cose da vedere e imparare e cambiamenti da fare. Questa sono io per il momento, ma come ogni cosa sono in costante mutamento.