Ho 18 anni e in termini di preferenze non sono cambiata molto in un anno: scrivo ancora la maggior parte dei miei articoli in inglese. Tuttavia, non posso negare che scrivere articoli per l’Avvenire l’anno scorso mi ha permesso di sopprimere una buona porzione del disagio creato dal “switch” linguistico forzato.
Sul piano accademico, il destino ha deciso di spedirmi in Inghilterra per studiare scienze politiche e sociali. Ma tra tutto ciò che potrebbe mettermi in soggezione, l’unica cosa che realmente mi preoccupa è il futuro della mia band Macy. La mia piu’ grande passione resta dunque la musica e i miei generi musicali preferiti sono l’indie-rock, il folk, il lo-fi e l’indietronica.
I miei amici mi definiscono ancora un “hipster” ma non mi piacciono molto i “labels”. Sono sempre un’attivista per la promozione dei diritti umani e mi piace partecipare ai dibattiti su tematiche sociali.
Le mie riviste preferite sono ancora Vice, I-D e NME. Più tardi mi piacerebbe fare la giornalista, più precisamente la reporter. Ho avuto la fortuna di vivere in altri continenti e di viaggiare molto tra Africa, Europa e America del Nord. Sono cresciuta in ambienti multiculturali, – non solo per quanto riguarda il mio nucleo familiare ma anche la mia scuola – ciò che mi ha spinto a sviluppare un tipo di approccio e di ragionamento piuttosto singolari nell’analisi e nell’interpretazione delle realtà che mi circondano, puntando ad una visione ampia ed oggettiva senza perdere di vista la mia visione personale e gli ideali in cui credo.
Avendo una madre cattolica ed un padre musulmano, che hanno scelto di non battezzarmi e di non influenzare le mie scelte religiose, sono stata educata al rispetto degli altri e secondo i principi della dichiarazione universale dei diritti umani. Non mettevo piede in Africa da quattro anni e tornare per me significa molto. È un continente pieno di sorprese, dalla ricchezza economico-culturale incredibile e la cui storia è essenziale per capire le dinamiche geopolitiche alle quali ci confrontiamo oggigiorno. Il mio obiettivo principale quest’anno sarà dunque quello di parlare di una parte di questo continente a me sconosciuta – avendo viaggiato soprattutto in West Africa, in Africa Centrale e in Sud Africa – in modo da farvi scoprire un paese – l’Etiopia – attraverso un racconto quotidiano, spontaneo e senza filtri.
Xoxo Yaya Viking